
Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020
Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020

Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020

Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020
Sessione di pittura, ti osservo in questo tempo dilatato mentre mescoli i colori per dipingere un serpente.
Mestre
Marzo 2020
Sessione di pittura, ti osservo in questo tempo dilatato mentre mescoli i colori per dipingere un serpente.
Mestre
Marzo 2020
Quanto possono mancare, gli altri? Quanto siamo disposti a cambiare? Che cosa possiamo accettare? Enea fa colazione assieme alla nonna, nel frattempo mi pongo questi interrogativi.
Quanto possono mancare, gli altri? Quanto siamo disposti a cambiare? Che cosa possiamo accettare?
Letture pomeridiane. Cara Venezia, nell’attesa di tornare da te, ripassiamo i nodi.

Federico è il mio compagno ed è il titolare di un’azienda agricola bio che consegna a domicilio cassette di frutta e verdura in tutta la provincia di Venezia. Al ritorno dal consueto giro di consegne a remi a Venezia, mi racconta dei suoi canali deserti e limpidi e delle sensazioni delle persone che incontra, che trapelano nonostante le ingombranti mascherine. Da quando i decreti ministeriali hanno limitato la mobilità, in molti hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio, dilatando notevolmente i suoi orari di lavoro. Da settimane ci salutiamo al mattino presto e ci rivediamo a tarda sera, lo vedo scorrere l’elenco di consegne con gli occhi nel timore di aver dimenticato qualcuno.

Federico è il mio compagno ed è il titolare di un’azienda agricola bio che consegna a domicilio cassette di frutta e verdura in tutta la provincia di Venezia. Al ritorno dal consueto giro di consegne a remi a Venezia, mi racconta dei suoi canali deserti e limpidi e delle sensazioni delle persone che incontra, che trapelano nonostante le ingombranti mascherine. Da quando i decreti ministeriali hanno limitato la mobilità, in molti hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio, dilatando notevolmente i suoi orari di lavoro. Da settimane ci salutiamo al mattino presto e ci rivediamo a tarda sera, lo vedo scorrere l’elenco di consegne con gli occhi nel timore di aver dimenticato qualcuno.

Federico è il mio compagno ed è il titolare di un’azienda agricola bio che consegna a domicilio cassette di frutta e verdura in tutta la provincia di Venezia. Al ritorno dal consueto giro di consegne a remi a Venezia, mi racconta dei suoi canali deserti e limpidi e delle sensazioni delle persone che incontra, che trapelano nonostante le ingombranti mascherine. Da quando i decreti ministeriali hanno limitato la mobilità, in molti hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio, dilatando notevolmente i suoi orari di lavoro. Da settimane ci salutiamo al mattino presto e ci rivediamo a tarda sera, lo vedo scorrere l’elenco di consegne con gli occhi nel timore di aver dimenticato qualcuno.










Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020
Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020
Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020
Enea (2 anni e mezzo) è un bambino fortunato. Può giocare in giardino, disegnare, girarsi e incrociare costantemente il mio sguardo, adesso che trascorriamo tutti i giorni assieme. Eppure, quando usciamo per buttare via la spazzatura, avverto quanto la mancanza della compagnia degli altri bambini faccia nascere in lui domande assillanti e ricorrenti: perché non posso giocare assieme ad Anna, come facciamo tutti i giorni? Perché fuori non c’è nessuno? Perché non possiamo andare al parco? Dove sono gli altri bambini?
Mestre, marzo 2020
Sessione di pittura, ti osservo in questo tempo dilatato mentre mescoli i colori per dipingere un serpente.
Mestre
Marzo 2020
Sessione di pittura, ti osservo in questo tempo dilatato mentre mescoli i colori per dipingere un serpente.
Mestre
Marzo 2020
Quanto possono mancare, gli altri? Quanto siamo disposti a cambiare? Che cosa possiamo accettare? Enea fa colazione assieme alla nonna, nel frattempo mi pongo questi interrogativi.
Quanto possono mancare, gli altri? Quanto siamo disposti a cambiare? Che cosa possiamo accettare?
Letture pomeridiane. Cara Venezia, nell’attesa di tornare da te, ripassiamo i nodi.
Federico è il mio compagno ed è il titolare di un’azienda agricola bio che consegna a domicilio cassette di frutta e verdura in tutta la provincia di Venezia. Al ritorno dal consueto giro di consegne a remi a Venezia, mi racconta dei suoi canali deserti e limpidi e delle sensazioni delle persone che incontra, che trapelano nonostante le ingombranti mascherine. Da quando i decreti ministeriali hanno limitato la mobilità, in molti hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio, dilatando notevolmente i suoi orari di lavoro. Da settimane ci salutiamo al mattino presto e ci rivediamo a tarda sera, lo vedo scorrere l’elenco di consegne con gli occhi nel timore di aver dimenticato qualcuno.
Federico è il mio compagno ed è il titolare di un’azienda agricola bio che consegna a domicilio cassette di frutta e verdura in tutta la provincia di Venezia. Al ritorno dal consueto giro di consegne a remi a Venezia, mi racconta dei suoi canali deserti e limpidi e delle sensazioni delle persone che incontra, che trapelano nonostante le ingombranti mascherine. Da quando i decreti ministeriali hanno limitato la mobilità, in molti hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio, dilatando notevolmente i suoi orari di lavoro. Da settimane ci salutiamo al mattino presto e ci rivediamo a tarda sera, lo vedo scorrere l’elenco di consegne con gli occhi nel timore di aver dimenticato qualcuno.
Federico è il mio compagno ed è il titolare di un’azienda agricola bio che consegna a domicilio cassette di frutta e verdura in tutta la provincia di Venezia. Al ritorno dal consueto giro di consegne a remi a Venezia, mi racconta dei suoi canali deserti e limpidi e delle sensazioni delle persone che incontra, che trapelano nonostante le ingombranti mascherine. Da quando i decreti ministeriali hanno limitato la mobilità, in molti hanno richiesto il servizio di consegna a domicilio, dilatando notevolmente i suoi orari di lavoro. Da settimane ci salutiamo al mattino presto e ci rivediamo a tarda sera, lo vedo scorrere l’elenco di consegne con gli occhi nel timore di aver dimenticato qualcuno.