Facendosi strada tra i fili d’erba e i rovi si raggiunge l’Eremo di Poggio Conte, sulla riva sinistra del fiume Fiora, in una campagna dorata e silenziosa a qualche chilometro da Ischia di Castro (VT). Non ci sono cartelli che indicano il sentiero, bisogna affidarsi alla memoria di chi c’è già stato. Un’anfiteatro con uno strano altare scuro, una cappella di origine pagana, dove ancora oggi i locali portano omaggi votivi. Le piene del fiume ricoprono il luogo di tanto in tanto, e l’acqua del bosco tintinna perennemente sulle rocce aguzze e misteriose dell’altare.
Facendosi strada tra i fili d’erba e i rovi si raggiunge l’Eremo di Poggio Conte, sulla riva sinistra del fiume Fiora, in una campagna dorata e silenziosa a qualche chilometro da Ischia di Castro (VT). Non ci sono cartelli che indicano il sentiero, bisogna affidarsi alla memoria di chi c’è già stato. Un’anfiteatro con uno strano altare scuro, una cappella di origine pagana, dove ancora oggi i locali portano omaggi votivi. Le piene del fiume ricoprono il luogo di tanto in tanto, e l’acqua del bosco tintinna perennemente sulle rocce aguzze e misteriose dell’altare.